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martedì 5 novembre 2013

Gli amici dei gay

Quando ti dichiari, l'argomento principale pare diventare l'omosessualità. Non ho ancora capito se è davvero così, o se sono sia una fissazione del dichiarante. Però in questi anni mi è davvero capitato di sentirne di tutti i colori. Uno degli argomenti più interessanti nei dibattiti, verte sulla domanda: ma questi che vita hanno? La sera si vestono da donna e vanno in giro alla ricerca del primo essere vivente disposto a placare le voglie sessuali che, nei gay, sono ovviamente più violente di quelle dei maschi eterosessuali. Mi pare che questo ragionamento segua una logica schiacciante.
Allora vorrei raccontarvi la mia vita fatta di trasgressioni e sesso. Ho molti amici. Tutti eterosessuali ad eccezione di una coppia gay. Stanno insieme da quando avevano 18 anni…ora ne hanno 25 e ancora sono fidanzati. La noia proprio. Poi c'è un altro ragazzo gay. Lui da sempre cerca l'amore vero. Quello che ti sconvolge e non ti fa capire più niente. Non l'ha ancora trovato, ma prima o poi ce la farà. Ci sono io: gay impulsivo. Seguo sempre il cuore e tipicamente sbaglio. Mi innamoro dieci volte al giorno e non concludo mai niente. Vabbè, ognuno ha le sue. Poi ci sono tutti gli altri. Ah con loro mi diverto da matti. La serata tipica (e, per altro, la mia preferita) prevede una cena a base di pizza d'asporto a casa di qualcuno e poi lunghissime chiacchierate. Serate intere a parlare. Proprio quando siamo in vena usciamo ed andiamo al cinema o a bere una birra. Mi prendono costantemente in giro, ma con amore…sia chiaro. E hanno imparato a conoscermi talmente bene che mi hanno obbligato a fare la doccia con loro, nudi, dopo aver fatto la sauna. Io non l'avrei mai fatto…ero terrorizzato dall'idea di metterli in imbarazzo e quando hanno capito che la mia paura era proprio questa, mi hanno obbligato. Il tutto con estrema naturalezza. Loro sono i miei amici, stanno insieme alle mie amiche e mi fanno sentire amato. 
Anche questo rientra nelle cose sbagliate. E me lo hanno spiegato loro. Perché dovevo essere io ad aver paura di mettere loro in imbarazzo? Dovevano essere loro a dirmi che non era il caso e comunque sarebbe stato ingiusto. Ecco, questa è la tendenza tipica del ragazzo gay: io devo fare in modo che la mia presenza, il mio modo di essere, il mio modo di fare, non metta in imbarazzo gli altri. Ma perché? Io non ho mai provato attrazione per alcun mio amico anche se molto bello. Sono amici e basta. Sono stato in grado di fare anche di peggio: ho allontanato i miei amici storici per paura che potessero non accettare la mia omosessualità. Ma vi rendete conto la sofferenza che posso aver provato senza motivo? Quando mi sono dichiarato con loro, mi hanno riempito di insulti: era troppo stupida la motivazione! Era troppo ingiusto aver perso moltissimo tempo non frequentandoci più per questa cosa! Oggi siamo grandi amici…anzi meglio ancora! Mi dicono che sono orgogliosi di me! La mia esperienza mi ha insegnato questo: essere gay vuol dire essere masochisti.

2 commenti:

  1. Ciao, immagino sia stata una bella rinascita per te trovare amici che ti accettasero ( anche sotto la doccia :) ), il problema peró è che purtroppo non tutti riesco ad essere aperti e sinceri per una cosa chiama "problema" o "quella cosa li", a volte ti trovi difronte a pregiudizi e falsi miti che possono rovinare o inclinare rapporti magari fino ad un attimo prima carichi di amore fraterno e complicità tra amici.
    Etiche, religioni, false istituzioni e modi di pensare non vanno prese alla lettera e seguite come pietre miliari, tutto cambia e se sei un essere umano ami i cambiamenti e ami il prossimo che cambia insieme a te...qualsiasi prossimo!

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  2. Ciao Maad!,
    Sono assolutamente d'accordo con te. Bisogna però avere coraggio per far cadere le proprie convinzioni. I miei amici lo hanno avuto in nome di un profondo volersi bene. Bisogna partire da quello.

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