Pochi giorni fa, mi è capitato di sentire una persona che sosteneva che un omosessuale "alla fine dei conti sceglie di esserlo". Vorrei che chi fosse convinto di questa bestialità, leggesse la lettera di questo ragazzo e provasse, solo per un minuto, a vergognarsi di sé, come lui ha fatto per anni. Forse gli sarebbe utile.
Un ragazzo gay gonfio di vita, instancabile viaggiatore, cittadino del mondo. Vi racconto la mia vita normale, forse banale. Un blog contro l'omofobia e per il diritto. Di tutti e per tutti.
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mercoledì 6 novembre 2013
Un ragazzo felice
Oggi vi racconto la storia di un ragazzo che mi ha scritto una mail molto bella…il blog inizia a dare i suoi frutti! Mi ha parlato del suo coming out e, soprattutto, degli anni trascorsi prima di decidere di dichiararsi. La parola che più mi ha colpito nel suo racconto è stata "vergogna". Mi ha scritto di aver sempre saputo di essere gay, ma di non aver avuto il coraggio di dichiararsi per moltissimo tempo perché provava, appunto, vergogna. Oggi si è dichiarato e vive la sua sessualità con molta tranquillità. E nel momento in cui ha "confessato il suo segreto", si è immediatamente sentito "leggero: sai, quei giorni forse sono stati i puoi belli della mia vita". Anche questo aspetto è interessante: un ragazzo, per il solo fatto di essere gay, ha vissuto per anni vergognandosi di sé per poi, cito testualmente, "cominciare a vivere" dopo essersi dichiarato.
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